CURIOSITÀ
Mentre i signorotti sorseggiavano l'ippocrasso, cosa beveva il popolo? Ad esempio il buon vino delle colline liguri, come il bianco di Coronata, nelle osterie di cui la città era disseminata.
Nel romanzo se ne incontrano diverse. Spesso sono solo "piccoli tuguri maleodoranti, osterie frequentate da marinai e gente di mare" dove osti e ostesse fanno la loro fugace comparsa. Ai nostri protagonisti accadde che "una donna corpulenta, con un grembiule che doveva essere stato chiaro, in attesa in un caruggio sotto un'insegna di legno, li sospinse quasi a forza in una bettola semibuia, nella quale l'odore del mare sembrava fondersi con quello stantìo del pesce fritto nell'olio vecchio. Il locale era piccolo, le pareti di pietre rozze e diseguali, sovrastate da una bassa volta in sottili mattoni rossi fissati di coltello, illuminate fiocamente dalla luce ballerina delle lucerne infisse al muro." Dentro l'osteria qualche grossa botte, collocata bene in vista dietro al lungo bancone di legno, e tavolacci ai quali gli avventori, bevendo e giocando alla zara, si riposavano dopo una giornata di lavoro. Per chi aveva fame, una ciotola di zuppa fumante e un pezzo di pane scuro.
Molte delle antiche osterie genovesi oggi non esistono più, sepolte per sempre tra muri di cemento armato. Qualcuna però è sopravvissuta, conservando intatto tutto il fascino suggestivo del tempo che fu. Alzi la mano chi riconosce l'osteria di donna Tiziana: "...ricavata in uno degli spazi a servizio della porta di Sant'Andrea, poco a monte di essa, lungo la cinta muraria del Barbarossa. Il locale era angusto e, tra gli spessi muri di pietra grigia, trovavano posto, davanti al bancone in legno, due tavoli appena. Però, discesi tre comodi scalini a lato del bancone, transitando sotto l'arco di un potente contrafforte in mattoni rossi, si accedeva a un altro locale sul retro, un poco più grande, ricavato sotto l'ampia volta di un corpo costruito a ridosso del perimetro esterno delle antiche mura, che si affacciava direttamente sul borgo dei Lanaiuoli..."