I LUOGHI


Riuscite a immaginare la costa ligure, da Voltri a Camogli, nel XVI secolo? Ci viene in aiuto il Giustiniani, che nei suoi annali ha scritto "E chi vuol ben considerare la frequenza e magnificenza delle case e edifici, che vi sono da Voltri fino a Camogli, non solamente nel piano e nella riva del mare, ma anche nelle valli, nei colli e nei monti, non gli farà meraviglia che quando si giunge dal mare Genova si presenti così bella e di splendida veduta e prospettiva, che certo i forestieri vi si ingannano, e pare loro di vedere una città lunga venti o venticinque miglia, e io per me non credo che in Europa se ne trovi un'altra di simile aspetto."

Genova...

Insiste il Giustiniani, a descrivere la Signora del mare:

"Le case sono edificate molto riccamente, e sono dotate di grandissime comodità per il vivere umano, di bagno, di forno, di cantine sotterranee, di orti pensili, di sale, di risale, di camere, di ricamere, di mezzani e rimezzani, gineceo e androniti [...], ripiene di suppellettili e masserizie ricche e preziose. L'aria è buonissima dal che procede che la generazione si moltiplica, e chi vorrà ben considerare i cittadini genovesi, che sono in tutte le parti del mondo, troverà che fanno grandissimo numero. Il vestir degli uomini e delle donne è onorato e ricco, il mangiare quotidiano opulento senza superfluo, e parco senza avarizia...."

Ma forse siete curiosi di sapere cosa ci fosse a Genova, prima che i palazzi della Regione Liguria cancellassero per sempre l'antico borgo che fu dei lanaiuoli, prima che fosse edificata la chiesa di Carignano, e fosse costruito il ponte che la collega a Sarzano? Quando il rio Torbido serpeggiava schiumeggiando tra piazzette e vicoli brulicanti di attività e mestieri, fino a tuffarsi nel Seno di Giano?

Cosa c'era là dove aveva il suo quartiere la potente famiglia fliscana, o poco discosto, in San Matteo, dove abitavano i Doria? Quando in Palazzo Ducale viveva il doge e tra le mura di Palazzo, anziché meeting e convention, si tenevano i Consigli degli Anziani? Quando le celle della torre Grimaldina, anziché riempirsi di turisti curiosi, erano gremite di prigionieri? Quando a circondare la Lanterna non c'erano i dock, ma la fortezza della Briglia?

Tuffatevi nel romanzo, e troverete le risposte!

... e Camogli

Alzi la mano chi sapeva che agli inizi del 1500 il Castel Dragone e la parrocchiale dell'Assunta di Camogli sorgevano su un'isola, collegata alla terraferma da un ponticello di legno. Se chiudete gli occhi, riuscite a vedere il mare tutto intorno, pullulante di liuti, schifi, palischerni e galee? Riuscite a sentire l'odore di legno e salsedine, di pesce e di pece, di marinai e di mestieri, che aleggiava tutto intorno?

Ci viene di nuovo in aiuto il Giustiniani, che nei suoi annali racconta: "...E seguita la Pieve della villa di Camogli, pur distinta in quattro parti; il primo quarto nominato Versura, sotto la montagna, nominata Rua di Camogli, con solamente quattro fuochi; il quartiere della Fabbrica della predetta Pieve, con undici fuochi; ed il borgo di Camogli con fuochi settantuno, il quartiere di Maggiolo, con fuochi sessantuno; la villa Serra qual comprende trentanove fuochi; [...] E, seguitando il viaggio per la marina, lassata la conca di Camogli, occorre la montagna, nominata Capo di monti che si prolunga tuttavia andando verso levante, cinque miglia, in mezzo della quale, in l'estremità di una cala marittima, è l'antica Abbazia di S. Fruttuoso...

Quali altre sorprese avrà in serbo il romanzo?

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