I protagonisti del romanzo si inerpicano lungo le crêuze, passeggiano lungo i caruggi, si fermano nelle ciasse. Taluni hanno soprannomi curiosi, come Contamiccie, Schincapé o Pitta-l'ûga. Chi di voi ha bisogno di un vocabolario?

Ecco un estratto del Vocabolario Genovese-Italiano compilato per la prima volta dal maestro Giovanni Casaccia (in corsivo le integrazioni con altri vocabolari).


Bancâ: [...] chiamasi con tal nome dai contadini una cassa grossa, in cui e' ripongono dentro castagne, fichi secchi, pomi di terra, ecc.

Baraccun: Accr. di Baracca: baraccone.

Barba: Zio.

Bela: Budello. Volg.: come belin, pene.

Bezagnino: Erbaiolo. Quegli che vende cavoli, rape e simili ortaggi.

Boraxa: Borraggine. Pianta che ha lo stelo ramoso, voto, coperto di peli rigidi, le foglie lanceolate, prolungate nel loro peziolo, alterne. Ha i fiori ordinariamente celesti, ma qualche volta carnicini o bianchi. Fiorisce nella primavera fino all' autunno (erba di campo per il preboggion).

Camallâ: Facchineggiare; Durar fatica da facchino. Usasi ancora semplicemente per Portare, Trasferire una cosa di luogo a luogo, reggendola, tenendola, sostenendola.

Camalla: femm. di Camallo: facchino, bastagio. Questi che porta pesi addosso per prezzo.

Caroggin: Come Caroggetto: Chiassuolo , Chiassolino, Chiassetto, Vicolo. Dim. di Vico. Piccolo vico. 

Caroggio: Chiasso, Vico; Viuzza stretta.

Castagnetta: Vagina (taglio della trippa).

Çentopelle: Terzo stomaco degli animali ruminanti, quello cioè che riceve il cibo della Trippa, e lo manda alla Molletta. (omaso, taglio della trippa).

Ciappajèu: Come ciappâ: [...] Lastrajuolo; Artefìce che lavora intorno alle lastre.

Ciappa: Lavagna, lastra di lavagna. Spezie di schisto duro, nerìccio e per lo più turchino in lastre sopra cui si disegnano nelle scuola le figure d'aritmetica e geometria: essa serve altresì a coprire tetti.

Ciassetta: Piazzetta, Piazzuola.

Contamiccie: Contaballe; Carolajo, Parabolano, Scaricamlracoli, Favolone; Colui che ficca carote e pastìnache, cioè Che da ad intendere cose che non son vere.

Cornabùggia: Origano, Rigamo, o più comun. Régamo. T. Botan.: Origanum vulgare. Pianta comunissima, che ha l'odore penetrante ed aromatico, il sapore forte, alquanto acre, gli steli numerosi e rossicci, le foglie picciolate, ovate, un poco dentate, e somigliantissime a quelle dell'issopo. Fiorisce sul principio della state, ed e comunissima ne' luoghi sterili. Chiamasi anche Cunila, Conizza, Conietta, Erba d' acciughe, e Scarsapepe selvatico; ma son voci inusitate.

Crêuza: Traversa, volg. Crosa. Dicesi quella strada fuori di città', che traversando dalla strada principale mena per le ville.

Cubbia: Coppia; Due cose insieme. Oggi una Coppia di cavalli da tiro simili nel mantello e nella statura dicesi Pariglia.

Cuffia: Reticolo (taglio della trippa).

Dente De Can: Dente di cane, o Calcagnuolo (erba di campo per il preboggion).

Erboo: Albero, e arbore. Quest'ultima voce oggidì non si userebbe fuori del verso sdrucciolo.

Fainà: Farinata; vivanda di farina di ceci stemperata nell'acqua, e cotta nel forno in una teglia coll'olio.

Gagge: Cappucci bislacchi. Sorta di cavolo cappuccio, che non fa il suo cesto raccolto e sodo, ma nasce colle foglie larghe e distese (erba di campo per il preboggion).

Giæe: Bieta e Bietola. T. Botan.: Beta cicla. Erba da mangiare, di cui v'ha due specie principali, la bianca cioè e la rossa (erba di campo per il preboggion).

Gruppo: Nodo; Legamento e l'Aggruppare che si fa delle cose arrendevoli in se medesime, come nastro, fune e simili. Anche abomaso (taglio della trippa).

Gua: Gola, esofago (taglio della trippa).

Lalla: Zia; Sorella del padre o della madre, correlativo di nipote.

Lavagnina: Donna che trasportava le lastre di lavagna dalle cave fino al fondovalle.

Ligaballe: lmballatore; Quegli, il cui ufficio si è di mettere, e disporre le mercanzie in balle.

Ma du ciappajèu: Malattia del cavatore.

Maccaja: Umidità, Aria umida, Tempo alquanto umido, Tempo umidaccio.

Magon: Crepacuore, Disgusto; Gran travaglio o cordoglio.

Mandilletto :Dim. di Mandillo: Moccichino, Fazzoletto, Pezzuola da soffiarsi il naso. Si noti però che Moccichino ha origine non troppo gentile, e tra le persone colte è di brutto suono.

Ortiga: Ortica. T. Botan.: Urtsica urens. Pianta che ha lo stelo corto, quasi strisciante, ramoso, le foglie opposte, ovato-lanceolate, seghettate, fiori in spiga bislunga. Fiorisce nell'estate, ed comune ne' luoghi incolti. Questa pianta pungendo con le sue piccolissime acutissime spine, depone un liquore velenoso, che cagiona dolore.

Piccaggetta: Pezzo di panno lino lungo circa due braccia per uso di rasciugarsi: Sciugatojo, Asciugatojo.

Piggia-resäti: Piglia-spaventi

Pitta-l'ûga: Becca-l'uva.

Preboggion: Mazzo d' ortaggi composto di biete, cappucci bislacchi, prezzemolo, ed altri camangiari, che usasi da noi cuocere per minestra col riso. (Non traducibile letteralmente in italiano, indica genericamente un mazzo di erbe di campo, che devono essere pre-bollite (pre-boggîe) prima di essere impiegate nelle più svariate ricette.)

Radiccion: Cicorea e cicoria, radicchio. T. Botan.: Cichorium inthybus. Pianta che ha la radice fusiforme fibrosa lattiginosa, lo stelo alto anche due braccia quasi nudo, erbaceo, tortuoso ramoso, le foglie alterne, sessili, un poco pelose, ruminate, profondamente dentate, fiori grandi, sessili a coppie, fra le ascelle delle foglie i fiori azzurri, rossi o bianchi in alcune varietà. Fiorisce nell'estate, ed è comune lungo i fossi, e ne' contorni de' campi.

Redoggion: Rumine (taglio della trippa)

Rissetto: Tube di Falloppio (taglio della trippa)

Rumenta: Spazzatura, volg. Scoviglia; lmmondezza che si toglie via colla scopa.

Sarvægo: Salvatico; Di selva, Non dimestico, Silvestre, Selveréccio, Selvaggio.

Sbira: Scodella di brodo con trippa e pane abbrustolito, che costituiva il tipico pasto degli sbirri, ovvero delle guardie carcerarie. Era anche l'ultimo pasto dei condannati a morte.

Schincapé: Inciampo, e volg. Punta piede. La percossa, che in camminando si dà colla punta de' piedi in qualche sasso, o simile.

Scigoëlo: Zufolo; Strum. di fiato rusticale, fatto a guisa di flauto.

Scixérboa: Cicerbita, e Grispignolo. T. Botan.: Sonchus oleraceus. Pianta, che ha la radice fibrosa, lo stelo ramoso, angolato, vuoto, tenere, le foglie amplessicauli lirato-sbrandellate coronata di cigli o piccole spine, i fiori gialli, co' calici lisci. Mangiasi in insalata, e piace molto a' conigli. Fiorisce nell'estate, ed è comune ne' prati e ne' campi.

Scösâ: Grembiale, o Grembiule. Un pezzo di panno lino, o d'altra materia, che tengono dinanzi cinto le donne, e pende loro insino su piedi.

Seccæso: Seccatoja, Seccatojo. Luogo fatto ad uso di seccarvi frutta, o simili.

Spacchin: Nelle cave di Lavagna, colui che ricava dalla roccia lastre sottili e piane, spaccandola nel senso della stratificazione.

Spinassi: Spinaci. T. Botan.: Spinacia oleracea. Pianta che ha gli steli alti un braccio, scanalati, le foglie alterne, picciolate, astate, molli, i fiori erbacei, a grappi ascellari, i semi spinosi. Si coltiva negli orti in terreno grasso; le foglie di essa comunemente si mangiano in tutta l' Europa cotte in padella senz' acqua, condite con olio, butirro, sale, aceto, uve appassite di Levante, pinocchi, aglio, ed altri aromi a cagione della loro insipidezza. Fiorisce nell'estate.

Trêuggio: Truògolo; Vaso per lo più di figura quadrangolare, fatto di pietra di muraglia, che serve a tenervi acqua per diversi usi: Truogo. Trògolo, Albio. Parlandosi di quei luoghi pubblici, dove sono truogoli, e le donne vi vanno lavare pannilini od altro, diconsi Lavatoj.

Trippâ: Trippajuolo e trippajo; Colui che vende trippa, o ventri di bestie da macello.

Via da-e cuggie: volg. Via-dalle-palle.

Zenéize: Genovese.


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